1937
L’inizio dell’avventura
Dopo quasi 15 anni di collaborazione con Mario Mazzetti e la MM, Alfonso Morini nel settembre 1937 si mette in proprio. Apre così una piccola azienda in via Malvasia a Bologna dove a gennaio 1938 inizia a produrre motocarri di 350, 500 e 600 cc. Una scelta dettata dalle condizioni dell’epoca perché i tre ruote di origine motociclistica godono di agevolazioni fiscali, non richiedono la patente di guida e costano un terzo degli autocarri. Affidabilità e buone prestazioni iniziano a rendere nota la giovane casa bolognese. Per la parte tecnica si avvale di Dante Lambertini, Gino Marchesini e Dolcino Veronesi che saranno personaggi chiave quando l’azienda nel dopoguerra indirizzerà il proprio impegno nel campo del motociclismo, abbandonando i motocarri.
1946
La prima moto
Nonostante durante la guerra i bombardamenti abbiano distrutto la fabbrica, Alfonso Morini non si perde d’animo e riparte da zero. Individua nella 125 a 2 tempi il mezzo ideale alle esigenze del dopoguerra. La prima Moto Morini compare addirittura nella primavera del 1946 e, anche per questioni di tempo, si ispira alla miglior 125 del tempo, la DKW RT. La produzione ha avvio nella nuova fabbrica di via Ludovico Berti, sempre a Bologna. La 125 è la prima nuova motoleggera ad entrare in produzione nell’Italia liberata dal fascismo e quando viene presentata al salone di Milano del 1946 è definita da Motociclismo “il successo dell’annata”.
1947
Turismo Sport
Alla versione turismo si affianca la sport. La potenza cresce da 4,5 cv a 5,7 vc, la velocità da 75 a 80 km/h. Le prime 125 svettano sulle rivali per qualità, affidabilità e confort (è infatti già dotata all’esordio della sospensione posteriore). La produzione termina nel 1954. Con la 125 a due tempi si inizia a partecipare alle competizioni e ad ottenere le prime vittorie. Umberto Mascetti avvia la sua brillantissima carriera con questa piccola moto che regala le prime soddisfazioni specie nel 1948 quando si aggiudica diverse gare del campionato Italiano di seconda categoria. La versione gara ha il cambio a 4 marce anziché a 3, e sviluppa 8/9 cv. Velocità circa 120 km/h.
1949
La vincita del GP
Resosi conto della supremazia dei motori a 4 tempi, Alfonso Morini dà il via al progetto di una nuova moto da GP, la 125 monoalbero con comando a catena. Compresso 9:1 e con un carburatore da ben 28 mm, eroga 12 cv a 10.000 giri. Peso della moto 80 kg. Oltre a diversi titoli nazionali di prima categoria, questa è la prima Moto Morini a vincere un GP, nel 1951 a Monza con Emilio Mendogni, battendo le MV e le Mondial bialbero. Al culmine dello sviluppo tocca i 16 cv.
1953
La 175 Settebello
Debutta la 175 Settebello, top di gamma della casa bolognese, ambitissima da chi desidera anche partecipare alle corse, specie a quelle di gran fondo. Questo modello, sviluppato sempre più in chiave agonistica, raggiunge il massimo sviluppo nel 1962 con la versione ad “Aste Corte” da 22 cv a 10.500 giri. Nel 1954 viene realizzata la versione della 175 Settebello, destinata alla Milano-Taranto e al Motogiro d’Italia. Monocilindrica con distribuzione monoalbero sdoppiato capace di 22 cv a 9.000 giri. Ha una ciclistica molto efficace – telaio a doppia culla aperta, sospensioni idrauliche al top – e si dimostra vincente in entrambe le classiche gare di gran fondo. Prodotta in circa 15 esemplari, è stata anche sviluppata come 250 cc.
1955
Il nuovo stabilimento a Bologna
L’aumento della produzione impone un nuovo stabilimento e così la Moto Morini si trasferisce in via Bergami 7, naturalmente sempre a Bologna.
1957
Il nuovo progetto per una 250 cc da GP
Alfonso Morini decide che è il momento di partecipare al mondiale di velocità in modo costante e il nuovo progetto per una 250 cc da GP è sviluppato da Nerio Biavati, ex braccio destro del tecnico Alfonso Drusiani al reparto corse Mondial. Affidata a Mendogni vincerà la coppa Shell a Imola nel 1959, ma in seguito non sarà più in grado di contrastare le MV. L’uscita di scena della 125 a 2 tempi impone alla Moto Morini di colmare il vuoto di gamma nel settore di mercato più popolare. Scartata l’ipotesi di una riduzione di cilindrata del monocilindrico 175, si decide per un progetto nuovo, più moderno e razionale, in modo anche da ridurre il numero delle componenti e quindi limitando i costi di produzione. Nasce così lo Sbarazzino 100 – cilindrata allora ancora in auge – che servirà da base due anni dopo alla nascita del Corsaro 125.
1964
Il grande pilota Angelo Bergamonti
Un altro grande pilota che ha legato il suo nome alla Moto Morini è Angelo Bergamonti (18 marzo 1939 – 4 aprile 1971). È ammiratore di Provini col quale condivide molte affinità: la passione e il rispetto per la meccanica, il temperamento, la ricerca dello stile di guida. Debutta nel 1957 tra i cadetti con una 175 Settebello e, dopo una pausa di qualche anno causa anche matrimonio, riprende nel 1964 da junior, sempre con la Morini 175 che prepara nella sua officina di Gussola. Nel 1966 è senior, corre con il Corsaro 125 e con la gloriosa 250 bialbero ex Provini regala alla Moto Morini la vittoria nel campionato Italiano 1967.
1965
L'espansione in USA
Iniziano le esportazioni negli USA tramite l’importatore John Berti. Nascono modelli con specifiche differenti rispetto a quelli in vendita in Italia e cambiano anche i nomi: ad esempio il Corsarino diventa Pirate e Twister, il Corsaro, sempre a seconda delle versioni, viene chiamato Thunder Chief, Jaguar, Hurricane.
1975
3 ½ il numero magico
All’inizio dell’anno il Corsaro viene sostituito dalla 125 H con il motore derivato per gran parte dal 3 1⁄2. È la più moderna tra le 4 tempi e vanta alcune unicità, dall’accensione elettronica al cambio a 6 marce. Inoltre beneficia da subito del freno a disco anteriore da 260 mm, lo stesso della 3 1⁄2. Con 13,75 cv a 9.000 giri può raggiungere i 125 km/h. La 125 esce di scena nel 1985, lasciando alla KJ 125 da enduro il compito di tenere alta la bandiera della Morini tra le moto per i sedicenni.
1977
La nuova 500
Dal 1975 la Morini lavora alla nuova 500 stradale, presentata in veste definitiva al salone di Milano 1977. Il motore sale a 478,5 cc (69×64 mm), la potenza a 43 cv a 7.500 giri, la velocità a 175 km/h. Un anno dopo, intervenendo solo sull’estetica, nasce la versione Sport. Nel 1981 i motori sono dotati del cambio a 6 marce. Nel 1978 debutta anche l’ottima 250 bicilindrica (59×43,8 mm = 239,5 cc) da 25 cv a 9.000 Giri e 140 km/h, venduta bene soprattutto all’estero.
2005
L'anno del rilancio
È l’anno del rilancio. Le nuove moto, Corsaro 1200 (1.187 cc e 140 cv) e 9 1/2 (1.187 cc, 105 cv) sono un innovativo progetto di Lambertini, mentre il design è curato da Luciano Marabese. Il nuovo motore è un bicilindrico a V di 87°, bialbero 4 valvole, con iniezione elettronica e cambio a 6 marce. Telaio in tubi a traliccio.
2007
La nuova gamma
Oltre al Corsaro Veloce 1200, dotato di soluzioni ciclistiche più sofisticate, debuttano lo Scrambler 1200 e il maxi enduro Granpasso 1200. La famiglia Morini ha ora il totale controllo dell’azienda.
2011
Il percorso di sviluppo
La Moto Morini viene acquistata da Sandro Capotosti e Ruggero Massimo Jannuzzelli. Nel 2013 la sede viene trasferita a Trivolzio, in provincia di Pavia. Nel 2015 la proprietà passa interamente alla famiglia Jannuzzelli. Inizia quindi un percorso di sviluppo delle moto per l’adeguamento alla normativa Euro 4 a cui è seguito quello della creazione di nuovi modelli, da cui sono nate la grintosa Corsaro ZZ, la Corsaro ZT e l’affascinante Milano.
2018
Un nuovo inizio
Nell’ottobre del 2018 l’azienda passa di mano ed entra a far parte di Zhongneng Vehicle Group che mira a consolidare e rafforzare il prestigioso posizionamento dell’Azienda dell’aquila dorata mettendo in campo investimenti importanti che riguardano sia gli attuali che i nuovi modelli, anche di cilindrate differenti con l’obiettivo di ampliare la gamma Morini ed aumentare la presenza nel mercato. L’anno successivo si inizia a lavorare al progetto della adventure: X-CAPE 650cc.
2021
Una nuova era
Moto Morini lancia sul mercato l’attesissima X-CAPE 650cc che riscuote da subito un grande successo scalando le classifiche di vendita in pochi mesi e facendo tornare il marchio a parlare di sè. L’anno successivo inizia anche la produzione della SEIEMMEZZO, la nuova gamma Moto Morini che con le due versioni Street e Scrambler punta a far entrare il marchio in un segmento sempre più ampio e trasversale.